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Ho imparato dagli alberi la vita

Ho imparato dagli alberi la vita

Vesto in autunno di transumanze e riti

In inverno

spoglia e pudica

attendo

che il tempo giusto mi commuova

In primavera

aperta a tutto

mi spacco e sanguino di fiori

mentre in estate

quasi assopita dall’ipnotica calura

sogno la pioggia

anche una goccia soltanto

e vigilo

immobile

attenta

sfruttando in tutto e per tutto la mia terra

Ma se dovesse tardare

se mi dovessi seccare

prima del tempo

vi prego

lasciatemi andare

Ho imparato dagli alberi la morte

Ist möglicherweise ein Doodle

Dipinto: Fillide e Acamante (A.B.)

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20Ingeborg Pock, Maria Ersilia Valentini und 18 weitere Personen


Carlo Magno / Karl der Große

Acrilico su tela / Acryl auf Leinwand


Prego di non cadere

dalla cima degli occhi,

di non vederti vicino,

come la soglia del buio,

quando si attacca alle tende,

alle mani dell’altro.

Prego di non perdere il bosco,

le campane di bronzo

sulle facce raccolte in ginocchio,

come le foglie dismesse,

quando puntano allegre alla morte,

a te che dall’alto

sconvolgi


Nascita della poesia

Dannata lista di parole

appese l’una all’altra in cordata,

finché la roccia si spacca.

Millimetrici frantumi,

troppo ingombranti,

a valle.

Ci vuole l’acqua,

il vento,

e tutto il tempo che resta.

Dura una vita il parto,

la via di scampo.


Die Puppe / La bambola

Acryl auf Leinwand/ Acrilico su tela


Se non fossi più un uomo
ed io una donna,
estrapolati da me
e da te,
privi di attrito e voce
svaniremmo nel nulla
come cartine ritorte
minuscoli falò


Wie war das Licht

vor tausend Jahren?

Worauf freute sich kindlich

das alte Auge?

Mein Herz weiß alles,

denn es ist alles

was ich bin

Ich kenne es nicht

* * *

Com’era la luce

mille anni fa?

Cosa mai rallegrava infantilmente

il vecchio occhio?

Il mio cuore sa tutto

perché è tutto

ciò che sono

Non lo conosco

Natura (A.B.)


PARK

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PARK

Heute habe ich beschlossen, dass du ein Park bist.

Ich gehe in dich hinein,

ich schaue dich an.

Ich betrachte das zertrampelte Gras,

die vom Himmel beladenen Äste

grün

und den Abfall

in den Behältern.

Ich sehe Leute vorbeilaufen

-Vorsicht! –

Ich würde gerne schreien

– Sie könnten ihm weh tun! –

Aber sie wissen es nicht

die Leute,

wo sie sind, und es ist besser so.

Weil du weißt,

selbst der geübte Schwimmer

geht unter,

wenn er erschrickt.

* * *

 PARCO

Oggi ho deciso che tu sei parco.

Dentro di te passeggio,

ti guardo.

Contemplo l’erba calpestata,

i rami carichi di cielo

verde

ed i rifiuti

nei cassonetti.

Vedo la gente passare

-Piano!-

vorrei gridare

-Gli fate male!-

Ma non lo sanno

loro

dove si trovano ed è meglio.

Perché tu sai

anche il provetto nuotatore

se si spaventa

va giù.

A.Brisotto

(Der optische Effekt der Stille/ L’effetto ottico del silenzio)

Bild “Natura” (Alessandra Brisotto)


CITTÀ

“Kinder des Krieges / Figli della guerra” Acrilico su tela di A. Brisotto

 

 

Conosco una casa

Conosco una casa sulla riva della tempesta.

Ha pareti di vento e finestre che suonano

a tratti

quando si aprono dentro

per non richiudersi più.

Questa casa è bagnata dal sole e illuminata dalle piogge.

Si sposta da un continente all’altro

come un pensiero smarrito e ripescato

ora qui

ora lì

da una conchiglia vuota

da una tazzina sberciata

dalla cima di un ago di pino

lassù

dove la purezza danza ancora nell’aria

e non si ascoltano motori bui

né si dipingono i fiori

che sono già di per sé colori,

dove il silenzio

è la casa di tutto.

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Incontro


Sono trascorsi degli anni,

un istante

dal tuo arrivare sulla nave

blu,

o qualche cosa così,

di cielo 

di buono di ermetico.

Eppure

navigo ancora nel mio orizzonte a noi sacro.

Siamo gabbiani 

ma non l'abbiamo capito subito.

Quanto silenzio si erge 


tra un grattacielo di rosmarino

ed una cartina di caramella che non appiccica più.

Perché di tutto

siamo.
 

Copertina_Tania_Marino

“Non lo fa nemmeno Dio” di Alessandra Brisotto 

 

“Non lo fa nemmeno Dio”

Romanzo di Alessandra Brisotto

(Alba Edizioni)
http://www.albaedizioni.it/

https://www.lafeltrinelli.it/…/non-fa-nemmeno…/9788899414320

https://www.ibs.it/search/…

“Bianca ha compiuto una scelta estrema: la povertà. Vuole ricominciare dal basso, come semplice collaboratrice scolastica, in una scuola di paese, dove le piccole violenze quotidiane e i sogni si mescolano e spaccano in silenzio. Così il fratello e quell’uomo, entrato di sbieco nella sua vita. Alcune persone hanno la tendenza a fare ciò che non fa nemmeno Dio. Bianca è una di queste.”
Alessandra Brisotto

Tania Marino (copertina)

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Gesellschaft / Società (Acrilico su tela di Alessandra Brisotto)

Società / Gesellschaft

Società / Gesellschaft Acrilico su tela di Alessandra Brisotto

Società / Gesellschaft Acrilico su tela di Alessandra Brisotto

 

 

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Se solo potessi capire il linguaggio del vento, con le sue arguzie divine e smettessi di sbattere contro cose e persone, come un’autonoma pallina di flipper che teme di scendere nel buco.

Perché la vita è letale.

È infinitamente letale.

Perché la morte è vitale.

È infinite volte vitale.

E ad ogni uscita il gioco riprende.

Oppure no.

Io sono il flipper, la pallina e il giocatore.

Il linguaggio del vento.

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Wenn ich nur die Sprache des Windes mit seinem göttlichen Scharfsinn verstehen könnte und aufhörte, auf Dinge und Menschen zu stoßen, wie ein unabhängiger Flipperball, der sich davor fürchtet, in das Loch hinabzusteigen.

Denn das Leben ist tödlich.

Es ist unendlich tödlich.

Weil der Tod lebenswichtig ist.

Es ist endlos lebenswichtig.

Und bei jedem Ausgang wird das Spiel fortgesetzt.

Oder nicht.

Ich bin der Flipper, der Ball und der Spieler.

Die Sprache des Windes.

 

Foto di: Alessandra Brisotto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CITTÀ

L’architettura può anche essere feroce.
Azzanna pezzi di cielo, smembra l’idea di una casa, abbandonando la carcassa intorno e dentro di te,
Se tu non te ne accorgi imputridisci gioioso
al centro di un assurdo.

 

 


 

 

Un giorno te ne andrai anche tu, Venezia

uscirai dalla tua acqua
e ti vedrai finalmente

sarà la tua prima volta
camminando
ma senza esitare

perché l’ovunque è certo

 

 

 

Disegno al computer di Alessandra Brisotto

 

 

 

 

 

 

 

 

Anche un fragile petalo di rosa è in grado di sorreggere il cielo.
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Selbst ein zerbrechliches Rosenblatt ist in der Lage, den Himmel zu stützen.

 

 

 

 

Liberazione_Befreiung

Liberazione / Befreiung Disegno al computer di Alessandra Brisotto

Piccola parentesi atemporale.

Perché Bianca ha guardato Venezia da lontano.
Ma spesso il lontano è più vicino in un video.
I particolari saltano all’occhio.
L’odore dell’acqua manca.
Manca sempre qualcosa.
Venezia senza l’odore dell’acqua non parla e non ha sangue.
La sua morte è anche la sua vita.
L’acqua il suo sangue.
Come il corpo di una donna che si bagna in lontananza e si perde nel mistero della propria profondità.
Il rumore dell’acqua manca, sotto la musica bella.
Il rumore dell’acqua è però ancor più bello della musica bella.
Manca sempre qualcosa.
Manca Venezia intera nella sua boccia di vetro e di sale.

(tratto da “Il mistero della clessidra incrinata”)

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INVERNO

Pochi minuti fa

stava là fuori

l’inverno,

sprangato duro e

sbarrato

dalle finestre soldato

armate di mani

di sorte.

 

E mi guardava.

Occhi voraci di vita

di morte.

 

Mi ha fatto pena e

l’ho accolto

dentro di me,

l’ho riscaldato.

 

Così ogni stagione

che giunge

inosservata

e se ne va

inosservata

con le finetre e i soldati.

 

 

Disegno al computer di Alessandra Brisotto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tarassaco

Tutto ad un tratto
il mio respiro svezzato s’addormenta
sparpagliandosi nell’aria
in centinaia di mondi silenziosi

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Löwenzahn

Auf einmal
schläft mein abgestillter Atem ein
zerstiebend in der Luft
in Hunderten von stillen Welten.

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Disegno al computer di Alessandra Brisotto

 

 

 

Presenza
Il sole nuoce ai ricordi
È troppo acerbo
Ho bisogno di tempo
di tapparelle abbassate
e una minuscola fessura
per mietere i maturi
nella penombra della mia assenza

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Il sole muore soltanto negli occhi

ad ogni istante ruota la terra
intorno alla morte
intorno alla vita

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Die Sonne stirbt nur in den Augen

in jedem Augenblick kreist die Erde
um den Tod
um das Leben

 

Kein automatischer Alternativtext verfügbar.

“Darmstadt. Die nachdenkende Stadt”
“Darmstadt. La città pensante”
Acrilico su tela di Alessandra Brisotto

 

VALIGIA

Se ci fossero case coscienti nei sogni
ne costruirei una
portatile
non troppo grande
tanto da poterla riporre in una valigia
da aprire un giorno
chissà dove
tirarne fuori la mia casetta
e posarla per un istante
vicino a te
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KOFFER

Wenn es bewusste Häuser geben würden
würde ich eins davon bauen
tragbar
nicht zu groß
so dass ich es in einen Koffer einstecken könnte
den ich eines Tages
irgendwo
öffnen würde
dann würde ich mein winziges Haus herausziehen
und es für einen Augenblick
neben dich legen

 

 

la-casa-girasole-das-sonnenblumenhaus

La casa-girasole – Das Sonnenblumenhaus Acrilico su tela di Alessandra Brisotto

 

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URAGANO (ORKAN)

Pioggia sintetica e granchi
esotici
gettati a scroscio
sulle montagne,
le Dolomiti.

Le stelle alpine che galleggiano ad Haiti
fanno sorridere i turisti.

Cos’è successo ai bambini?
Chi si domanda ancora
di come il mare osservi le farfalle
e quando giochi la terra con le talpe?

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ORKAN (URAGANO)

Künstlicher Regen und Krabben
exotisch
geprasselweise
auf die Berge
die Dolomiten
geworfen

Die Edelweiß,
die in Haiti flott schwimmen,
bringen Touristen zum Lächeln.

Was ist den Kindern passiert?
Wer fragt sich noch,
wie das Meer die Schmetterlinge beobachtet,
wann die Erde mit den Maulwürfen spielt?

 

 

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Roma

Il silenzio del cielo
contrasta
per questo dormo,

quando ti sto a pensare
acceso
nella tua lampada a gasolio,

soltanto un’ora

Grondano sangue le zanzare
e siccità
laggiù

Io distesa altrove in silenzio
accanto a me

 

 

 

L’albero delle nuvole e delle mele
Der Baum der Wolken und der Äpfel

Acrilico su tela di Alessandra Brisotto

 

 

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TEMPO

Mi avevi detto di non cantare
adesso
di non raccogliere le case per terra
di non giocare sulle catastrofi

Non ti rivolgo più lo sguardo
solo per questo
perché mi chiamo adesso
e non domani