“IN ATTO” di Alessandra Brisotto

 

PRIMAVERA

 

Il mio cuore si è spento.

Ho acceso la luce.

Non è bastato.

Faceva freddo e si è spento.

Doveva arrendersi.

L’ho fatto.

 

Il dado giace sotto la scarpa.

Non gioca più.

 

L’inverno è salvo.

 

 

 

 

HO IMPARATO DAGLI ALBERI LA VITA

Ho imparato dagli alberi la vita

Vesto in autunno di transumanze e riti

In inverno

spoglia e pudica

attendo

che il tempo giusto mi commuova

In primavera

aperta a tutto

mi spacco e sanguino di fiori

mentre in estate

quasi assopita dall’ipnotica calura

sogno la pioggia

anche una goccia soltanto

e vigilo

immobile

attenta

sfruttando in tutto e per tutto la mia terra

Ma se dovesse tardare

se mi dovessi seccare

prima del tempo

vi prego

lasciatemi andare

Ho imparato dagli alberi la morte

Acrilico di Alessandra Brisotto

SOGNO

In sogno,

ho fatto a pugni con la credenza.

Sostava spenta

sotto i miei occhi crudi

e li trattava

come se fossi un preparato

Voleva farsene un piacere

a tutti.

Ma io

io non l’ho accesa.

È una credenza.

È sempre spenta.

L’opzione no.

I girasoli mi fanno pena,

a volte fanno la guardia

a volte sono.

Le nuvole sotto la sabbia

la danza di porcellana

la conchiglia di cielo in un capestro di luce

e i girasoli

UMILTÀ

Cresce ai due lati del nome

la vite

Si chiama aperta

per i germogli di pietra

che non si affannano a dire

Domani

sarò la sabbia

Ieri

l’anello ad un dito

e Saturno

Come se fossi

dove mi chiamo

IDENTITA’   a=a 

E forse un giorno

diventerò

quale la mia rivoluzione m’ha voluta

come si impara

a rivoltare una maglietta

tanto che il mondo

sarà il mio dentro

IDENTITÄT  a=a 

Eines Tages vielleicht

werde ich sein,

wie meine Revolution mich wollte,

wie man lernt

eine Bluse wenden,

so dass die Welt

mein inneres Sein wird

INCOMUNICABILITÀ

Nelle caserme abbandonate dalla neve

le ragazzette s’imbellettano di muschio

Uomini stroncano telefonate al buio

con le zanzare e la sutura dominante

Impropriamente crescono dintorno i crochi

la primavera simulando e un regno

Nasce una spiaggia tra la costiera e il grembo

mentre la donna nella conchiglia attende

la mareggiata

 DESIDERIO-NOSTALGIA1

Deserto d’acqua, mare di sabbia

ora tenda, ora barca

SEHNSUCHT1 

Wüste aus Wasser, Meer aus Sand

mal Zelt, mal Boot

UNA STAGIONE QUALUNQUE 
Ricordo la casa dalle sentenze sempreverdi
voci aghiformi
morbide insieme e composte

al suolo

Ci ho camminato scalza in estate


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