CITTÀ

Scrivere sulla sabbia

Scrivere sulla sabbia
è fissare parole nello scorrere della clessidra
è immurarle in una casa futura
grattarle dagli occhi di un’state passata
ritrovarle ogni sera
imprigionate nel vetro di una finestra
come una fragile e ignota cassaforte
che si apre fedele
con la sola combinazione del tuo sguardo

 

– – –

 

Ora guardo le nuvole
accatastate lassù
nella legnaia grigio-cielo

Attendo qui 
che scenda pioggia fuligginosa
oppure mi alzo,
scelgo una scala a vento
quella più lieve
per risalire

fino alla neve bianca?

– – –

Nun schaue ich mir die Wolken an
dort oben
im himmelgrauen Holzschuppen gestapelt

Warte ich hier
bis ein rußiger Regen fällt
oder stehe ich auf,
wähle ich eine Windtreppe aus
die leichteste
um wieder hinaufzusteigen

bis zum weißen Schnee?

 

 

 

FIOREBLU
Acrilico su tela di Alessandra Brisotto

 

 

CANTO PERDUTO

Ecco, ho perduto la mia dignità,
forse ha capito ed è fuggita via
lontano 
lasciandomi qui
nel fango
in un lerciume colorato e sgonfio
trai i rumori assordanti delle spranghe e delle mura che vacillano dentro.

A dire il vero non so esattamente
quando ciò è accaduto
per i colori sgargianti e le grandezze intorno
lei così piccola e scialba
inutile a dirsi

eppure
da quando lei se n’è andata
non ho più niente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BURATTINAI

I ricordi sono monchi
non hanno mani per toccarsi
né gambe per scapparsi
stanno lì
appesi a un filo
aspettando il proprio turno
quando,
stropicciati e sgambettanti
nella polvere dell’aria,

ti guardano

per un istante

l’unico vero

tutto d’un fiato

poi
fanno silenzio
in eterno
e ricomincia lo spettacolo
sempre diverso
che siamo noi.

– – – – – – – – –

PUPPENSPIELER

Erinnerungen sind verstümmelt
sie haben keine Hände,
um sich selbst zu berühren
keine Beine, um von sich selbst zu fliehen
sie bleiben da,
an einem Faden hängend,
warten
bis sie dran sind,
zerknittert und strampelnd
im Staub der Luft,

sie schauen dich an

für einen Augenblick

der einzige wahre

in einem Atemzug

dann
schweigen sie
für immer,
das Schauspiel fängt wieder an,
immer anders
sind wir.

 

——————————-

All’inizio
la luce era nuda e bambina                                                                                                                lanciava ovunque
la libertà
la vita

 

una pallina luminosa
sparsa nel mondo
come una sposa
di tutti in fondo.

 

Ma noi
noi la sfruttammo
per vanità.

 

Così impaurita
lei si nascose
dentro di noi
e noi
noi ci svelammo atterriti
nell’ultimo istante
prima del buio.

– – – – – – –

Am Anfang
war das Licht nackt und Kind
es warf überall
die Freiheit
das Leben

 

ein heller Ball
auf der Welt verstreut
wie eine Braut
in vollen Zügen.

 

Aber wir
wir nutzten es aus
aus Eitelkeit.

 

So ängstlich
versteckte es sich
in uns
und wir
enthüllten uns entsetzt
im letzten Augenblick
vor der Dunkelheit.

 

 

 

Acrilico su tela di Alessandra Brisotto

 

Ho visto la solitudine

Ho visto la solitudine sgambettare per i vicoli della città
abbracciare non vista gli spazi tra le case
punzecchiare le persone
con gli scontrini arrotolati a punta
ridacchiare silenziosa
dentro un bicchiere di frizzante rosso
posare altera nelle vetrine
e mangiucchiare qualche idea
fresca di bimbi vivaci
fatti di luce e di pane.

Per qualche tempo l’ho rincorsa,
la volevo vedere
vederla rigida e affamata
rinchiusa
dentro qualsiasi cosa
gardarla dritto negli occhi.

Ma non ne ha di occhi
nemmeno un volto
l’ombra.

 

 

———————————-

 

 

Nessun sogno può finire in un tombino

 

Nessun sogno può finire in un tombino,
non dopo le piogge esauste
né spezzato da siccità ciarliere.

I sogni sono troppo grandi per qualsiasi fine
anche solo un brandello di essi
che è pure tutto,

tanto che mi ci addormento sicura
tra una veglia e l’altra
una veglia sognata
da qualcuno.

 

– – – – –  – – – – – – – — – –  — – – – –

 

SFILATA

Le cornamuse e i papaveri
sono le briglie sciolte della terra

Non è il colore
che pizzica la vita
ma il respiro di qualcuno

– – – – –

PARADE

Dudelsäcke und Mohnblumen
sind die fliehenden Zügel der Erde

Es ist nicht die Farbe
die das Leben zwickt
sondern irgendein Atem.

–  – – – – – – – – – – – – – – – – –  – – – – – –

 

Perché con Dio?

Ha forse un senso gareggiare con l’aria
per scoprire chi respira meglio?

Due bastoncini di polmone
un mazzolino di cervello
e un cuore baco da filare
siamo.

La festa sacra di quel Dio
che respiriamo.

– – – – –

Warum mit Gott?

Hat es einen Sinn, mit der Luft zu konkurrieren,
um herauszufinden, wer besser atmet?

Zwei Lungenstöckchen
ein Gehirnsträußchen
und ein Raupenherz zum Spinnen sind wir.

Das heilige Fest dieses Gottes,
den wir atmen.

 

– – – –  – – – – –  – – –  – – – – – – – – – – – –
Sottosopra
Dal nostro cielo di cemento con le sue nuvole di pietra piovono sassi.
È tutto ciò che abbiamo costruito.
A testa in giù.
Ora è il momento
di sederci composti.
– – – – –
Kopfstehend
Von unserem Betonhimmel mit seinen Steinwolken fallen Steine.
Es ist alles, was wir gebaut haben.
Kopfstehend.
Jetzt ist es Zeit
sich anständig zu setzen.
A.B.

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Conosco una casa

Conosco una casa sulla riva della tempesta.

Ha pareti di vento e finestre che suonano

a tratti

quando si aprono dentro

per non richiudersi più.

Questa casa è bagnata dal sole e illuminata dalle piogge.

Si sposta da un continente all’altro

come un pensiero smarrito e ripescato

ora qui

ora lì

da una conchiglia vuota

da una tazzina sberciata

dalla cima di un ago di pino

lassù

dove la purezza danza ancora nell’aria

e non si ascoltano motori bui

né si dipingono i fiori

che sono già di per sé colori

dove il silenzio

è la casa di tutto.


– – – – –
STAGNO
La gentilezza apparente
è un fior di loto,
che galleggia sulle torbide idee
donando il meglio di sé
a chi sta oltre la riva,
invisibile
a colui che vive in profondità.
La gentilezza apparente
non strappa le unghie del cuore.
– – – –
TEICH
Die scheinbare Freundlichkeit
ist eine Lotusblume,
die auf düsteren Ideen schwebt,
das Beste von sich selbst gebend,
wem jenseits des Ufers steht,
unsichtbar
für diejenigen, die in der Tiefe leben.
Die scheinbare Freundlichkeit
reißt nicht die Nägel des Herzens.
Fiore in fiore

Fiore in fiore /Blühende Blume (acrilico su tela di Alessandra Brisotto)

– – – – – – – – – – – –

INCONTRO

Sono trascorsi degli anni,
un istante,
dal tuo arrivare sulla nave
blu,
o qualche cosa così,
di cielo
di buono
di ermetico.

Eppure
navigo ancora nel mio orizzonte
a noi sacro.

Siamo gabbiani
ma non l’abbiamo capito subito.

Quanto silenzio si erge

tra un grattacielo di rosmarino
ed una cartina di caramella
che non appiccica più.

Perché di tutto
siamo.

———————–

La semplicità è Grande come l’istante del Big Bang

Alessandra Brisotto


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